giovedì 4 marzo 2010

VETRO ROTTO


"Lo studio dove dipingo è una confusione di matite pastello mezze masticate, vecchi tubi di pittura e pile di disegni che straripano dai cassetti dove sono archiviati. Recentemente mentre stavo pulendo, ho scoperto alcuni vetri rotti sul davanzale della finestra. Ho anche scoperto che quando la luce del sole colpiva i vetri rotti, molti raggi brillanti e pieni di colori si spargevano dappertutto. Il vetro rotto è pieno di migliaia di angoli differenti, ognuno dei quali raccoglie un raggio di luce e lo proietta in migliaia di direzioni. Questo non avviene con il vetro intero, come ad esempio con una caraffa di vetro. Il vetro deve essere rotto in molti pezzi. Quello che è vero per il vetro rotto è vero per una vita rotta. Sogni infranti. Un cuore pieno di ferite. Speranze che sono state deluse. Una vita in pezzi che pare stia andando in rovina. Ma con tempo e preghiera, la vita di una tale persona può risplendere più brillantemente che se la rottura non fosse mai avvenuta. E’ quando la luce del Signore Gesù cade su una vita rotta, che le speranze di chi crede possono illuminarsi. E’ la natura delle cose che prende la luce: il colore e il bagliore di luce sfavilla meglio attraverso le cose che sono rotte. Solo il nostro grande Dio può arrivare fino in profondità a quello che altrimenti resterebbe solo una cosa rotta e produrre qualcosa di stupendo. Con Lui, niente è sprecato o inutile. Ogni sogno rotto e cuore che è ferito può essere liberato dal Suo tocco caldo e pieno d’amore. La tua vita può essere rotta da dispiaceri, ma Dio ha in mente un caleidoscopio attraverso cui la Sua luce può splendere molto più brillantemente. Luce del mondo, possa Tu splendere oggi nei posti bui sparsi in tutta la terra. Possano le persone rotte, ferite e deluse, rispondere al Tuo tocco amorevole. E che i credenti possano diventare veri figli di luce perché i loro cuori vengono illuminati da Te e così loro possano illuminare quelli che sono intorno a loro. "


“Mettete la vostra fiducia nella Luce mentre avete la Luce, affinché possiate diventare figli di luce.” (Giovanni 12:36)

Joni Earekson Tada

2 commenti:

Davide ha detto...

Nulla di ciò che ci accade può essere solo negativo; Dio può sempre operare ed usare anche ciò che è negativo per trarne qualcosa di positivo. Nulla è sprecato, ogni cosa ha valore.

Anonimo ha detto...

Mi scuso per se vado fuori tema, ma finalmente ho trovato un blog dove poter scrivere alcune riflessioni, che vogliono essere un ringraziamento a Dio per quanto ha fatto per me, nonostante l'inadeguatezza umana non mi permetterà mai di ringraziarLo a dovere. In troppi durante i secoli hanno sciorinato teorie sull'inesistenza di Dio, adducendo i più disparati argomenti a sostegno delle loro tesi. Ma vorrei dire che, nonostante non Lo vediamo, Dio è presente ovunque. Dopotutto, forse che siamo in grado di vedere le dimensioni spaziali superiori alla terza? Questo argomento non dovrebbe essere difficile per un fisico quantistico, che ha studiato, nonostante non le possa vedere, dimensioni fino alla sedicesima (Einstein ne aveva scoperte undici), per quanto la scienza ci abbia consentito di apprendere.
Nella mia vita Dio è stato sempre presente, nonostante le mie innumerevoli imperfezioni. Quando parlo della Sua presenza non intendo riferirmi a benefici puramente personali. L'essere umano è per natura individualista, ma se andiamo a leggere tra le righe l'Antico Testamento, vedremo che gli ebrei antichi ragionavano prima in termini di popolo che di individuo. Ho appreso che i privilegi che Dio concedeva ad un rappresentante del popolo ebraico (si veda l'esempio del re Salomone, ma anche della regina Ester, la storia dell'Antico Testamento con la quale percepisco una particolare personale vicinanza) non sono stati fine a se stessi, ma hanno avuto la finalità di far progredire o beneficiare tutto il popolo ebreo. E stanno beneficiando anche noi oggi perchè ci danno speranza. Il discorso è perfettamente valido anche al giorno d'oggi. Se qualcuno arriva ad una posizione privilegiata perche Dio l'ha messo in quella particolare situazione, forse che significa che lo scopo di quella persona è rimanere sulla cresta dell'onda? Niente affatto! Forse che tutti gli antichi ebrei ricevettero privilegi? Niente affatto! Si pensi a tutti i militari caduti nelle numerose guerre che dovettero affrontare nella loro storia. Non ogni ebreo divenne un nuovo Salomone, nè ogni fanciulla ebrea divenne regina per regnare su 127 province. Il 13 e il 14 del mese di adar, i giorni decretati dal malvagio Haman per lo sterminio di tutti i giudei delle province persiane, vero è che gli ebrei si difesero bene e vinsero, ma svariati di loro caddero tanto quanto i medi e i persiani. Ma il popolo non venne sterminato. Il popolo continuò a vivere. Il popolo, appunto, non ogni singolo individuo.
Lo stesso criterio vale anche per noi oggi. Ultimamente vengono predicati svariati vangeli (non perchè di vangelo ce ne sia più di uno, ma perchè è diventato di moda in alcuni ambiti interpretarlo a proprio piacimento. Spiccano oggi tra tutti, il vangelo della prosperità e il vangelo antropocentrico, secondo i quali ogni credente dovrebbe essere un nuovo Salomone o un nuovo Davide......ma se non ogni ebreo lo fu, perchè dovremmo esserlo noi? Non dimentichiamoci che siamo noi a dover servire Dio, non il contrario! Spero queste riflessioni possano aiutare il maggior numero di persone possibili ad avvicinarsi a Dio e che siano utili alla riscoperta del vero vangelo. Il Signore vi benedica